Progetto M.A.R.E. (Marine Adventure for Research and Education)

Tutela della biodiversità

Il progetto M.A.R.E. (Marine Adventure for Research and Education) nasce a partire dal 2021 grazie alla collaborazione con One Ocean Foundation (OOF), in qualità di partner scientifico, e con il Centro Velico Caprera, promotore e organizzatore, oggi Fondazione. Si tratta di un programma di lungo periodo della durata di 5 anni che prevede diverse settimane di navigazione in mare a bordo del catamarano One, volte al monitoraggio dell'inquinamento da sostanze chimiche e della biodiversità marina. 
Durante la spedizione, vengono raccolti campioni di organismi zooplanctonici, considerati bioindicatori naturali dell'inquinamento ambientale, al fine di tracciare la presenza e la distribuzione di diversi contaminanti nei mari italiani. Oltre alla ricerca scientifica e al monitoraggio degli ecosistemi marini, l'obiettivo del progetto è quello di diffondere conoscenza e consapevolezza riguardo a tematiche ambientali cruciali, promuovendo comportamenti responsabili fondamentali per la conservazione dell'ambiente marino. 
Questo scopo viene raggiunto anche attraverso la pubblicazione di ricerche scientifiche; tra queste vi è la ricerca di una biologa del team di One Ocean Foundation e di altri ricercatori che mira a monitorare la distribuzione della foca monaca nel Mar Mediterraneo utilizzando l'analisi del DNA ambientale (eDNA). I risultati mostrano segnali positivi lungo tutto il Mediterraneo occidentale e centrale, identificando sei "hotspot" che coincidono con siti storici della foca monaca. 
A bordo del catamarano One è presente un team composto da biologi, oceanografi e chimici, provenienti da diverse Università ed istituti di Ricerca impegnati nella raccolta, studio e divulgazione della cultura della tutela dell'ambiente marino. Yamamay sostiene questa esplorazione, contribuendo anche alla divulgazione degli articoli scientifici prodotti, e crede fermamente che per progredire in modo sostenibile, sia essenziale cambiare il dialogo con gli Stakeholder, migliorando la comunicazione sulle attività svolte a favore dell'ambiente e del mare.

Tra i principali obiettivi del progetto M.A.R.E. vi sono:

  • Ricerca scientifica e monitoraggio degli ambienti marini
  • Diffusione della conoscenza e consapevolezza su tematiche ambientali
  • Promozione di comportamenti corretti per la conservazione dell'ambiente marino
  • Monitoraggio della biodiversità marina, con attenzione alle specie considerate criptiche
  • Campionamento di DNA ambientale

Nel corso del 2023, Yamamay ha manifestato il continuo impegno nella salvaguardia dell'ambiente marino attraverso la sua partecipazione attiva alla spedizione M.A.R.E. 2023. L'inizio di questa avventura ha avuto luogo nella maestosa base navale di Taranto, da dove il catamarano ha intrapreso un affascinante viaggio lungo la pittoresca costa italiana orientale, attraversando il Mar Ionio e il Mar Adriatico, per poi approdare nelle acque cristalline del Mar Egeo, raggiungendo infine la pittoresca isola di Corfù. 
Un viaggio straordinario che ha visto il completamento di un percorso di ben 1.235 miglia nautiche.

Gli obiettivi 2023

  • Fornire dati di baseline relativi al livello generale di contaminazione da elementi in traccia (TEs) e contaminanti organici persistenti (POPs) nel Mar Mediterraneo orientale e valutare possibili tendenze temporali relative ai livelli di contaminanti.
  • Determinare lo stato di contaminazione del bacino confrontando i livelli misurati nel corso della spedizione con quelli a disposizione provenienti da altre aree in tutto il mondo.
  • Analizzare campioni di DNA ambientale al fine di individuare la presenza e la distribuzione della foca monaca nel Mar Adriatico.

In aggiunta agli obiettivi prettamente scientifici, la missione si pone lo scopo di rafforzare e allargare il network istituzionale già creato nel corso degli anni precedenti, anche attraverso il rinnovo dei patrocini. Inoltre, sono state consolidate collaborazioni con centri di ricerca nazionali e internazionali, coinvolgendo anche i Paesi confinanti come Croazia, Albania, Montenegro e Grecia nei progetti e nelle iniziative in corso.

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Tappe progetto M.A.R.E.


I risultati 2023

Valutazione dello stato di contaminazione da metalli in traccia e contaminanti organici persistenti

L'oceano è stato a lungo considerato come il serbatoio per lo smaltimento di rifiuti e sostanze inquinanti derivanti dalle attività umane, come i contaminanti organici persistenti (POPs) e gli elementi in traccia (TEs). Nonostante alcuni inquinanti, come i policloro-bifenili (PCB) e il dicloro-dimetil-tricloroetano (DDT), abbiano registrato una diminuzione globale nel corso del tempo grazie a diverse misure regolamentari internazionali, continuano comunque a persistere nell'ambiente a causa della loro lenta degradazione e diffusione attraverso l'atmosfera. 
È quindi essenziale continuare a monitorare e valutare la presenza di inquinanti nell'ambiente marino poiché essi hanno un impatto negativo sull'ambiente, accumulandosi negli organismi viventi e aumentando progressivamente lungo la catena alimentare. L'utilizzo di bioindicatori naturali, come lo zooplancton, è fondamentale per valutare lo stato di inquinamento marino e monitorare eventuali cambiamenti. 

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Schema Progetto M.A.R.E.
 

PCB analizzati

 

Elementi in traccia analizzati

 

Campioni di zooplancton raccolti nel Mar Adriatico

I dati relativi allo zooplancton hanno evidenziato che la contaminazione da PCB (policloro-bifenili) non è uniformemente distribuita nel Mar Adriatico: sono stati individuati, infatti, punti critici di contaminazione. È interessante notare che, nonostante il fiume Po sia una fonte significativa di inquinamento marino, i livelli più alti di PCB sono stati rilevati nella parte centro-orientale dell'Adriatico, in particolare nella zona marittima compresa tra Sebenico e Spalato, oltre che in Albania. 
Le cause principali delle elevate concentrazioni sono la presenza dell'estuario del fiume Krka, che potrebbe scaricare acque reflue nella zona costiera e l’elevato tasso di urbanizzazione e industrializzazione della baia di Spalato. Per quanto riguarda il DDT (dicloro-dimetil-tricloroetano), la contaminazione nel Mar Adriatico è bassa. Solo pochi campioni hanno mostrato livelli moderati: due nell'Adriatico meridionale e due in quello settentrionale.
La ricerca ha inoltre esaminato i livelli di 14 metalli pesanti presenti negli organismi zooplanctonici nel Mar Adriatico. Molti di questi metalli, come l'alluminio, sono essenziali per i meccanismi fisiologici degli organismi marini e quindi sono presenti in concentrazioni più elevate. Nonostante ogni metallo mostri una specificità spaziale, sono stati individuati possibili hotspot di contaminazione nel Mar Adriatico con indice di contaminazione dei metalli (MPI – Metal Pollution Index) superiore a 20. 
I livelli più alti di MPI sono stati registrati nella zona di Corfù, seguita dall'area del Golfo di Venezia, dalle acque delle Isole Tremiti, dalla zona del Golfo di Taranto, dalle acque croate di Pola e dall'Isola di Lastovo.

 

 

DNA ambientale: foca monaca

Nel quadro del progetto M.A.R.E. 2023, sono stati raccolti 20 campioni di acqua di mare per condurre analisi di DNA ambientale mirate a individuare la presenza e la distribuzione della foca monaca nel Mar Adriatico. La foca monaca è una specie endemica del Mar Mediterraneo e una delle più elusive. È classificata come in pericolo critico dalla Lista Rossa dell'IUCN ed è considerata una delle specie di pinnipedi più a rischio al mondo. 
Sebbene il declino delle popolazioni di foca monaca sia stato attribuito principalmente alla caccia commerciale e alla persecuzione da parte dei pescatori, misure di conservazione adottate negli ultimi decenni hanno portato a un incremento della sua popolazione. Tuttavia, rimangono ancora lacune significative nella comprensione della sua distribuzione nel bacino del Mediterraneo, i suoi movimenti e l'uso dell'habitat. Per questo motivo, il progetto M.A.R.E. 2023 si è concentrato su questa specie al fine di fornire dati cruciali sulla sua presenza in un'area del Mar Mediterraneo ancora poco studiata.
Su 20 campioni raccolti, il 10% (2 campioni) ha dato esito positivo, con un segnale molto debole, entrambi nella regione della Puglia. Questo risulta in linea con i rari avvistamenti degli ultimi anni nel Mar Adriatico, che si concentrano soprattutto in questa zona del Mar Mediterraneo. 

Sguardo al futuro: M.A.R.E. 2024

Nella missione del 2024 il catamarano One intraprenderà, a partire dal 27 aprile 2024, una nuova rotta attraverso il Mar Mediterraneo, toccando le coste della Liguria, della Francia e della Spagna. Il 7 luglio, dopo due mesi di navigazione il catamarano farà ritorno alla base di La Maddalena.
Durante la spedizione, Centro Velico Caprera e One Ocean Foundation organizzano conference e convegni scientifici, con lo scopo di promuovere gli obiettivi del progetto e divulgare risultati preliminari. In particolare, sono previsti i seguenti eventi:

EventoLuogoData
Evento di apertura La Maddalena26 Aprile
Convegno scientificoMontecarlo7 maggio
Convegno scientifico Barcellona31 maggio 2024
Evento gemellaggio Comune di La
Maddalena ed Ajaccio
Ajaccio22 giugno 2024
Evento conclusivoLa Maddalena7 luglio